La comunicazione Drive to store ai tempi del Coronavirus è sempre più complicata. RetailTune offre la sua soluzione che permette di reagire con rapidità e implementa nuove funzionalità.
Gaudì Trade spa sceglie RetailTune per portare nuovo traffico e fatturato nei punti vendita diretti e wholesale dei brand Gaudì e Denny Rose, dei quali l’azienda carpigiana è rispettivamente owner e licensee. Nuova sfida per RetailTune che aggiunge cosi nuovi importanti clienti del settore fashion al suo portfolio. Grazie alla geolocalizzazione attivata sulle schede prodotto dei siti web, uno dei touchpoint digitali più importanti della Local Customer Journey degli utenti che navigano online per acquistare offline, i brand Gaudì e Denny Rose saranno in grado di intercettare in tempo reale le preferenze dei clienti e potenziali tali, indirizzandoli verso il punto vendita monobrand o wholesale più vicino.
Entrambi i brand dispongono di una fitta rete distributiva in tutta Italia e poter indicare in maniera tempestiva la disponibilità del prodotto presso il rivenditore wholesale più vicino, con informazioni aggiornate su indirizzo e orari e call to action per il drive to store, rappresenta un’importante opportunità per incrementare il fatturato ed offrire un servizio a supporto della propria clientela. Un'opportunità dunque che Gaudì Trade Spa non si è fatta scappare. Come spiega Claudio Agazzi, Ceo e founder di RetailTune, “il 90% degli utenti acquista ancora offline e il 28% delle ricerche locali online si traduce in acquisto offline. Inoltre il 76% delle persone che conducono ricerche locali da smartphone concludono l’acquisto in 24 ore. Diventa quindi sempre più necessario comunicare informazioni corrette e aggiornate, quanto meno presidiando i touchpoint digitali più importanti”.
Il canale wholese genera ancora oggi una parte importante del fatturato di Gaudì Trade spa, che ha chiuso l’esercizio fiscale 2018 con un fatturato in linea con l’anno precedente, oltre gli 80 milioni di euro. Ma perché lo store fisico è ancora così importante? “I motivi sono tanti e secondo uno studio della L.S.A, l’associazione USA di riferimento che si occupa di ricerca di mercato in ambito local, il 90% del fatturato Usa è brick and mortar, negozio fisico", spiega Claudio Agazzi. "Questa percentuale in Europa è un po’ più alta. Soprattuto mi sono reso conto che i retailer trascurano completamente di coinvolgere il prospect quando entra nel sito e si interessa attivamente sia al brand che al prodotto. La tecnologia della piattaforma RetailTune permette questa interazione, permettendo al brand di parlare con un utente che lo guarda, che si sta attivamente informando sui prodotti, facilitando quindi il contatto diretto e la decisione d’acquisto. Questa attenzione per il prospect inoltre è da inquadrare in un’ottica di Loyalty e Care. Se ne parla tanto e ora le aziende stanno iniziando a capirne l’importanza, soprattutto alla luce dei nuovi comportamenti digitali e aspettative dell’utente”.