La tecnologia che aiuta i negozi a digitalizzarsi

Nuovi metodi di pagamento, nuovi siti, nuove tecnologie per incuriosire il cliente. Ma anche modelli di business rinnovati, processi interni più snelli e digitalizzati. Se l’incertezza regna sovrana in questo periodo, il mondo del commercio ha dovuto attrezzarsi per rimanere competitivo. Molti retailer hanno trovato la forza per fare il grande e necessario passo: approdare online, iniziare a vendere su internet. Altri hanno cercato e adottato strategie puntuali per risultare più attrattivi. Spesso in tutti questi progetti sono state coinvolte startup innovative che offrono servizi per i negozi, in grado di aiutarli a mettere in campo più risorse per digitalizzarsi e irrobustire la presenza sul web.

D’altronde il 51% degli italiani che ha sperimentato gli acquisti online ritiene che i negozi tradizionali debbano utilizzare questo momento di emergenza per cambiare pelle in maniera permanente. A evidenziarlo è una recente ricerca di Netcomm, il consorzio italiano dell’ecommerce, che mette in risalto il ruolo ormai centrale dell’omnicanalità, di cui si parla da molti anni. Il consumatore oggi vuole un servizio di acquisto che abbatta le distanze tra mondo digitale e mondo fisico. Significa che cerca online risposte alle proprie domande, di qualsiasi tipo – dagli orari dei negozi, alle schede prodotto, alla disponibilità degli articoli – e solo dopo che ha un quadro chiaro, procede. Ovvero si reca nel punto vendita fisico per acquistare.

Informare correttamente l’utente e indirizzarlo verso il punto vendita più vicino dove il prodotto che sta cercando è presente, che sia un negozio diretto, un franchisee o un multimarca. RetailTune è una società nata tre anni fa da un’idea di Claudio Agazzi e si occupa di local digital marketing. Lavora con le aziende e il suo obiettivo è quello di portare traffico nei negozi, governare tutti i touchpoint digitali dei punti vendita e fornire informazioni dettagliate e aggiornate al cliente finale.


Grazie a una geolocalizzazione puntuale, RetailTune intercetta gli utenti in tempo reale, li ingaggia e li conduce al punto vendita più vicino, gestendo anche informazioni quali indirizzi, orari e numero di telefono per i contatti. Così viene facilitato il dialogo tra il negozio e il cliente e viene offerta un’esperienza d’acquisto alta, anche attraverso servizi di Booking e Concierge, prima e dopo aver varcato la soglia del negozio fisico.


“Abbiamo attivato strumenti efficaci, che partono dalla geolocalizzazione, alla creazione della relazione con il punto vendita più vicino”, spiega Agazzi: “Questa relazione permette a sua volta di essere propositivi con tool come il reserve in store, back in store se il prodotto non è presente, e-store assistant per finalizzare una vendita attraverso una chat, WhatsApp o strumenti simili”.

RetailTune ha anche creato strumenti di ascolto.

“Oggi siamo in grado di sapere quali sono i prodotti graditi da parte del pubblico di ogni punto di vendita. Sappiamo quale è la percentuale di successo nel caso un utente volesse comperare un determinato prodotto in uno specifico store. Sappiamo quanto sia capiente lo stock del punto vendita rispetto al gusto locale”, va avanti Agazzi.


La situazione di partenza del mercato è frammentata e pulviscolare. Ci sono marchi che vendono molto nei multimarca ma non comunicano all’utente quali siano questi store, spesso per paura della concorrenza. RetailTune sta cercando di mostrare invece ai suoi clienti come non costituiscano una minaccia. “Per questo abbiamo una novità per i prossimi mesi”, dice Agazzi: “Una soluzione per supportare il multimarca e aiutarlo a godere nella notorietà dei brand che ha in portafoglio”.


La seconda novità è “un nuovo indice in grado di misurare la potenzialità del singolo store rispetto alla notorietà del brand. Uno strumento fine che permetterà anche di misurare l’efficacia delle campagne di comunicazione, offline compreso”.