Cercare di avvicinare il mondo digitale e fisico e puntare sulla fiducia tra utente e negozio locale: queste le priorità del comparto secondo il manager, che intanto ci anticipa una novità della sua piattaforma
Come si fa a far trovare a un utente un prodotto che ha cercato online, nel negozio fisico a lui più vicino? Lo abbiamo chiesto a Claudio Agazzi, Ceo di RetailTune, piattaforma tecnologica specializzata in local digital marketing e drive-to-store.
Secondo Agazzi, le sfide per chi si occupa oggi di drive-to-store sono principalmente due. La prima è migliorare il sistema di comunicazione tra il mondo digitale e quello fisico: secondo il manager, infatti, è necessario rendere i due ambienti un unico, in cui non c’è distinzione tra chi vuole comprare sull’ecommerce ed avere il prodotto consegnato a casa, chi compra online e ritira in negozio, o chi utilizza l’online per prendere informazioni ma poi va in negozio per un’esperienza d’acquisto dal vivo.
La seconda sfida è poi quella di non creare distinzione tra negozi mono e multimarca. Questi ultimi, in particolare, sono sempre rimasti un po’ nascosti tra gli asset dei brand, e invece andrebbero mostrati e soprattutto aiutati a vendere attraverso strumenti e innovazioni tecnologiche, valorizzando al massimo la fiducia che si instaura tra utente e punto vendita locale.
Tra questi strumenti c’è anche la SEO locale. Farsi trovare localmente, dichiara il manager, è molto importante, soprattutto quando si parla di ricerche “unbranded”, che generano un numero notevole di accessi. E tra i fattori da cui dipende il posizionamento sui motori di ricerca, ci sono anche le recensioni, un aspetto che RetailTune presidia attraverso una soluzione lanciata da poco, Review Boost, che facilita il dialogo con l’utenza suggerendo agli utenti di lasciare delle review sull’esperienza vissuta nel negozio.
L’offerta di RetailTune è in continuo ampliamento, e nel corso dell’intervista Agazzi è stato in grado di anticiparci anche una novità a cui la società sta lavorando: una soluzione che consenta ai negozi non solo mono ma anche multimarca di mostrare sulle loro pagine web un catalogo dei prodotti in stock nei loro punti vendita e che, in futuro, possa essere allargata a tutto quello che il brand ha a disposizione a livello di magazzino centrale. Una sorta di marketplace dei marketplace, che possa contribuire ad unire ulteriormente il mondo online e fisico fornendo un’esperienza d’acquisto locale ancora più positiva.
In apertura dell’articolo l’intervista completa.